Federazione Italiana Motonautica | L’appuntamento del martedì con le giovani promesse della Motonautica: oggi l’intervista è a Gaia Costacurta, pilota Moto d’Acqua
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L’appuntamento del martedì con le giovani promesse della Motonautica: oggi l’intervista è a Gaia Costacurta, pilota Moto d’Acqua

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Presentati brevementedove vivi, che disciplina, pratichi, che scuola fai, dove ti alleni (località, Scuola motonautica, o altro)

Sono Costacurta Gaia, vivo a Mestre e frequento il collegio Salesiano Astori, indirizzo linguistico. Durante il periodo estivo, quando non vado a scuola, pratico moto d’acqua a Porto Santa Margherita, presso la Darsena Marina 4.

 

Come ti sei avvicinata a questo sport? Raccontaci come, perché e quando hai iniziato a intraprendere questa disciplina. 

Dopo un lungo periodo di equitazione, dove ultimamente le gare non andavano per il meglio, ho deciso, grazie a mio zio Ezio Lucchese, di iniziare a conoscere meglio il suo mondo, quello delle moto d’acqua. Così un giorno ho provato a guidare una moto d’acqua della categoria spark, la quale mi ha appassionato moltissimo, soprattutto per l’adrenalina che provavo.

 

Com’è la tua giornata tipo durante la stagione? Quanti allenamenti fai? (settimanali, mensili) e per quante ore? Ti alleni solo in acqua o anche in palestra?

La mia giornata tipo durante la stagione estiva inizia alle 8 con addosso un costume da bagno. Solitamente mi alleno circa 3 volte alla settimana, da sola con mio zio, oppure con altri ragazzi che gareggiano con me. Gli allenamenti infrasettimanali durano circa 1 ora, mentre durante il fine settimana durano più di un’ora. D’estate non mi alleno mai in palestra, poiché da giugno mi trasferisco al mare; d’inverno, non potendo uscire in mare a causa del freddo, mi tengo in allenamento in palestra con un personal trainer.

 

Come concili gli altri impegni, soprattutto scolastici, con quelli sportivi?

Questo sport, essendo prettamente estivo, non mi occupa molto tempo durante il periodo scolastico, o almeno solo per qualche mese. Da marzo a giugno, essendo ancora a scuola, preferisco allenarmi durante il fine settimana, così da dedicare alla scuola più tempo possibile durante la settimana. Quando non riesco a tenere separati gli impegni sportivi da quelli scolastici, so che posso contare sulla mia scuola, la quale è molto comprensiva con i giovani ragazzi che praticano sport a livello agonistico.

 

Come hai vissuto questo periodo di stop per il Covid19?

Durante questi mesi di stop ho deciso di dedicarmi alla mia preparazione fisica, allenandomi a casa con quello che avevo, usando ad esempio bottiglie d’acqua come pesi e sedie come step. Il periodo di quarantena mi è servito molto per migliorare il mio corpo e renderlo più allenato dopo i mesi di pausa invernale, ma anche per passare più tempo in famiglia e bei momenti tutti insieme.

 

Che prospettive hai per l’inizio della stagione?

La mia stagione sportiva è iniziata il 26 giugno, quando ho partecipato al campionato europeo Alpe Adria in Croazia, a Zagabria. Per le prossime gare in Italia, spero di iniziare in modo positivo sia nella categoria giovanile 15-18 anni che nella categoria Runabout F4 femminile; l’obiettivo, per quanto riguarda la categoria Spark 15-18 è quello di conservare il titolo che ho conquistato nel 2019. Cercherò, tra una gara e l’altra, di mantenermi in forma anche per non vanificare tutto il lavoro fatto durante questo periodo di stop forzato.

 

Come ci si prepara a una gara? Qualche indicazione sia a livello personale che sul mezzo. 

Solitamente io per prepararmi ad una gara, prima di tutto chiacchiero molto con mia mamma Angela, la quale riesce sempre a tranquillizzarmi e a darmi ottimi consigli. Dopo, mi alleno molto, cercando di uscire in mare più spesso possibile, soprattutto quando il mare è mosso così da avere meno difficoltà se lo dovessi trovare in gara. Prima di partire per una gara mettiamo a punto anche la moto, dopo averla pulita bene, e il mio meccanico Jacopo la ricontrolla in modo che sia tutto perfetto per la partenza. Dopodiché, preparo la borsa con le mute e le protezioni (borsa che pesa sempre moltissimo), e poi siamo pronti per partire.

 

Quanto conta l’imbarcazione e quale valore aggiunto può dare il pilota?

Le moto nella categoria giovanile sono tutte uguali, hanno tutte la stessa velocità; quindi, la moto in sé stessa, a mio parere, conta poco. Chi fa la differenza invece è il pilota. Nelle categorie dove le moto possono essere diverse, la gara diventa più dura e impegnativa, e anche lì il pilota può fare la differenza e dare un valore aggiunto alla sua moto.

 

Che sensazioni hai mentre gareggi?

Durante la gara attraverso diverse sensazioni in quanto sono una ragazza molto emotiva. La partenza per me è una carica immensa di adrenalina, che mi fa accelerare più che posso, mentre durante la gara, che dura 15 minuti, sono agitata ma sollevata allo stesso tempo, perché penso che ormai la parte più dura, quindi la partenza, sia fatta; ma sono anche un po’ agitata perché sto sempre sull’attenti a non venire superata o a superare.

 

Hai un rito porta fortuna prima delle gare? Indossi gli stessi indumenti, mangi le stesse cose, hai una routine pre-gara ecc…?

Il mio rito porta fortuna prima di una gara consiste prima di tutto nel sedermi su una sedia rigorosamente verde e cercare di tranquillizzarmi, e successivamente accucciarmi vicino alla mia moto e parlarle. Solitamente le spiego come sono agitata e la accarezzo, un po’ come facevo con i cavalli prima di una gara di equitazione.

 

Cosa diresti ad un tuo amico per consigliargli questo sport?

Ad un mio amico consiglierei questo sport solo se ne è realmente convito e se riesce ad impegnarsi totalmente. Ma lo consiglierei vivamente, perché credo guidare una moto d’acqua e partecipare ad una gara sia un’esperienza unica. Inoltre, gli direi che se vuole provare vera adrenalina e spirito d’avventura, è lo sport adatto a lui.

 

Vuoi ringraziare qualcuno o aggiungere qualcosa che non c’è nelle domande?

Vorrei ringraziare in modo particolare mio zio Ezio e mia zia, i quali mi seguono in tutto e per tutto. Poi vorrei ringraziare il mio meccanico Jacopo Turchetto il quale si occupa delle mie moto minuziosamente, in modo che siano perfette. E poi tutta la mia famiglia, mia mamma, e anche il mio ragazzo, che mi sostiene sempre anche da casa.